lunedì 30 agosto 2010

La terra del cinema presenta: Scipione detto anche l'africano


Arrivato al quarto ed ultimo appuntamento il cineforum "La terra del cinema".
Martedì 31 agosto, presso il castello medioevale di Itri, alle ore 21.30 verrà proiettato il film "Scipione detto anche l'africano" di L.Magni, film girato ad Itri in località Magliana. Per l'occasione sarà presente lo scrittore e giornalista Alfredo Saccoccio che presenterà il suo ultimo libro " Itri nella cinematografia", lavoro quantomai attinente con lo spirito della manifestazione.
La terra del cinema ha avuto un successo davvero straordinario, coinvolgendo il pubblico grazie ai film girati ad Itri.
L'associazione culturale Terraurunca ringrazia gli sponsor pubblici e privati che hanno permesso di realizzare un così riuscito evento. Si è conclusa ieri la mostra dall'omonimo titolo "La terra del Cinema", presso le sale del castello. La mostra antologica ha ripercorso tutti i film girati nella Terra Aurunca, grazie ad un percorso multimediale.

31 Agosto:
Film: Scipione detto anche l'Africano
Regia : L.Magni
Attori: M. e R. Mastroianni, V. Gassman, S. Mangano
Set: Itri
Anno: 1970

Trama

Publio Cornelio Scipione, detto l'Africano, e suo fratello Lucio, detto l'Asiatico, sono accusati in Senato da Catone il Censore di essersi appropriati di cinquecento talenti, tributo di Antioco, re della Siria. In realtà Catone non è tanto preoccupato di sapere quale fine abbia fatto quel denaro quanto di infliggere un colpo al prestigio dell'Africano per evitare che, in un periodo in cui a Roma scarseggiano i grandi uomini, la personalità del celebre condottiero faccia correre alla Repubblica il rischio di una dittatura. Da uomo profondamente integerrimo - lo è tanto che Emilia, sua moglie, stanca della sua disumana perfezione ha chiesto il divorzio - l'Africano si accende di sdegno all'accusa di Catone e continua a proclamarsi innocente anche quando il Censore, trionfante, esibisce davanti al Senato una ricevuta del versamento fatto da Antioco, firmata Scipione A. Ma si tratta dell'Africano o dell'Asiatico? Durante un incontro con quest'ultimo, Publio Cornelio Scipione scopre che ad appropriarsi dei cinquecento talenti è stato proprio suo fratello per cui, in nome della romana fierezza, lo denuncia a Catone. Rendendosi conto che il nobile gesto dell'Africano può aumentarne ancora pericolosamente il prestigio, Catone trama per impedirglielo. Consapevole che la Repubblica non tollera uomini della sua levatura, Scipione si accusa, davanti al Senato di essere il colpevole e di aver compiuto inesistenti soprusi e ruberie. I senatori che ora lo considerano un comune mortale, lo perdonano ma l'Africano preferisce prendere, subito dopo, la triste via dell'esilio.

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