lunedì 30 agosto 2010

La terra del cinema presenta: Scipione detto anche l'africano


Arrivato al quarto ed ultimo appuntamento il cineforum "La terra del cinema".
Martedì 31 agosto, presso il castello medioevale di Itri, alle ore 21.30 verrà proiettato il film "Scipione detto anche l'africano" di L.Magni, film girato ad Itri in località Magliana. Per l'occasione sarà presente lo scrittore e giornalista Alfredo Saccoccio che presenterà il suo ultimo libro " Itri nella cinematografia", lavoro quantomai attinente con lo spirito della manifestazione.
La terra del cinema ha avuto un successo davvero straordinario, coinvolgendo il pubblico grazie ai film girati ad Itri.
L'associazione culturale Terraurunca ringrazia gli sponsor pubblici e privati che hanno permesso di realizzare un così riuscito evento. Si è conclusa ieri la mostra dall'omonimo titolo "La terra del Cinema", presso le sale del castello. La mostra antologica ha ripercorso tutti i film girati nella Terra Aurunca, grazie ad un percorso multimediale.

31 Agosto:
Film: Scipione detto anche l'Africano
Regia : L.Magni
Attori: M. e R. Mastroianni, V. Gassman, S. Mangano
Set: Itri
Anno: 1970

Trama

Publio Cornelio Scipione, detto l'Africano, e suo fratello Lucio, detto l'Asiatico, sono accusati in Senato da Catone il Censore di essersi appropriati di cinquecento talenti, tributo di Antioco, re della Siria. In realtà Catone non è tanto preoccupato di sapere quale fine abbia fatto quel denaro quanto di infliggere un colpo al prestigio dell'Africano per evitare che, in un periodo in cui a Roma scarseggiano i grandi uomini, la personalità del celebre condottiero faccia correre alla Repubblica il rischio di una dittatura. Da uomo profondamente integerrimo - lo è tanto che Emilia, sua moglie, stanca della sua disumana perfezione ha chiesto il divorzio - l'Africano si accende di sdegno all'accusa di Catone e continua a proclamarsi innocente anche quando il Censore, trionfante, esibisce davanti al Senato una ricevuta del versamento fatto da Antioco, firmata Scipione A. Ma si tratta dell'Africano o dell'Asiatico? Durante un incontro con quest'ultimo, Publio Cornelio Scipione scopre che ad appropriarsi dei cinquecento talenti è stato proprio suo fratello per cui, in nome della romana fierezza, lo denuncia a Catone. Rendendosi conto che il nobile gesto dell'Africano può aumentarne ancora pericolosamente il prestigio, Catone trama per impedirglielo. Consapevole che la Repubblica non tollera uomini della sua levatura, Scipione si accusa, davanti al Senato di essere il colpevole e di aver compiuto inesistenti soprusi e ruberie. I senatori che ora lo considerano un comune mortale, lo perdonano ma l'Africano preferisce prendere, subito dopo, la triste via dell'esilio.

lunedì 23 agosto 2010

Arrivato al terzo appuntamento il cineforum "La terra del cinema".


Domani Martedì 24 agosto, presso il castello medioevale di Itri, alle ore 21.30 verrà proiettato il film "I due nemici", film girato ad Itri nel 1961. Molti i ricordi degli stessi itrani, tanti dei quali parteciparono come comparse nel film.
La manifestazione che prevede la proiezione di film girati nella storia ad Itri, sta avendo un successo crescente, registrando il tutto esauruto ai primi due appuntamenti.
L'associazione culturale Terraurunca ricorda che è visitabile contestualmente la mostra dall'omonimo titolo "La terra del Cinema", presso le sale del castello. La mostra antologica vuole ricordare tutti i film girati nella Terra Aurunca, grazie ad un percorso multimediale, che accompagnerà il visitatore dai primi film degli anni trenta ad oggi.

24 Agosto:
Film: I due nemici
Regia : G. Hamilton
Attori: D. Niven, A. Sordi
Set: Itri
Anno: 1961

martedì 17 agosto 2010

Non c'è pace tra gli ulivi




Presso la magnifica cornice della Cavea del Castello medioevale di Itri, questa sera 17 agosto alle ore 21.30, secondo appuntamento con il cineforum "La terra del cinema" a cura dell'associazione di promozione territoriale Terraurunca. Con tale iniziativa, si intende promuovere il territorio di itri, grazie alle indimenticabili pellicole che in esso furono girate.

Questa sera:

Film: Non c'è pace tra gli ulivi
Regia : G. De Santis
Attori: L. Bosè, R. Vallone
Set: Itri-Fondi
Anno: 1950

Prima della proiezione il Dott. Marco Grossi, dell'associazione G. De Santis, introdurrà alla visione del film.

lunedì 2 agosto 2010

La mostra

L'associazione culturale Terraurunca, è lieta di presentare "La terra del cinema". Perseguendo il fine primario dell'associazione ossia la promozione del territorio si intende, con quest'evento, mettere in luce la "terra aurunca" grazie alle pellicole cinematografiche in essa girate.
A ideale coronamento di questo percorso, mercoledì 11 agosto alle ore 19.30 presso il castello medioevale di Itri, verrà inaugurata la mostra documentale "La terra del cinema". Verranno esposti approfondimenti sui quasi trenta film girati nel territorio, grazie a filmati, schede ed una ricca esposizione fotografica.
L'evento è stato patrocinato da : Provincia di Latina, Comune di Itri, Pro-loco Itri e Parco naturale dei monti aurunci. E' stata preziosa la collaborazione con: Latina film commission, Ass. Giuseppe De Santis, Ass. Identità pontine e Comitato Sant'angelo. Si ringraziano in maniera particolare Alfredo Saccoccio, Camillo Tatta, Marcello Milana, Egidio Daniele e Marco Grossi (Ass. De Santis) per la messa a disposizione dei loro archivi fotografici.

Cineforum ad Itri a partire dal 11 Agosto

Il Cineforum

Presso la magnifica cornice del Castello medioevale di Itri, nella Cavea alle ore 21.30 verrà presentato il cineforum "La terra del cinema" a cura dell'associazione di promozione territoriale Terraurunca. Con tale iniziativa, si intende promuovere il territorio di itri, grazie alle indimenticabili pellicole che in esso futono girate.
L'evento è stato patrocinato da : Provincia di Latina, Comune di Itri, Pro-loco Itri e Parco naturale dei monti aurunci. E' stata preziosa la collaborazione con: Latina film commussion, Ass. Giuseppe De Santis, Ass. Identità pontine e Comitato Sant'angelo.

Appuntamenti:

11 Agosto:
Film: La ciociara
Regia : Vittorio de Sica
Attori: S. Loren J.P. Belmondo
Set: Itri
Anno: 1960

a seguire verrà proiettato "(H)olivewood" di Luca Corretti
Docfiction Set Itri/Fondi


17 Agosto:
Film: Non c'è pace tra gli ulivi
Regia : G. De Santis
Attori: L. Bosè, R. Vallone
Set: Itri-Fondi
Anno: 1950





24 Agosto:
Film: I due nemici
Regia : G. Hamilton
Attori: D. Niven, A. Sordi
Set: Itri
Anno: 1961





31 Agosto:
Film: Scipione detto anche l'Africano
Regia : L.Magni
Attori: M. e R. Mastroianni, V. Gassman, S. Mangano
Set: Itri
Anno: 1970

martedì 20 aprile 2010

Bluff - Il film girato a Gaeta

" Il comune di Formia, Assessorato alla cultura, l'Associazione culturale TerrAurunca, con il patrocinio del Parco Naturale dei Monti Aurunci sono lieti di presentare la rassegna cinematografica dal titolo "La terra del cinema" arrivata alla sua quarta giornata.

Giovedì 22 aprile, alle ore 20.45 presso l'Archivio comunale sito via Lavanga 140, verrà proiettato il film "Bluff" di Sergio Corbucci. In linea con lo spirito derlla rasegna stessa, che prevede la proiezione di film girati nel comprensorio del sud-pontino, il film ha come set la città di Gaeta.

L'ingresso è gratuito


4°proiezione:
Giovedi 22 Aprile 2010
"Bluff"
Regia: S. Corbucci
Anno:1976
Con: Anthony Quinn e Adriano Celentano
Genere: commedia
Set: Gaeta

Trama:
Volendo vendicarsi del suo ex-amante Philip Bang, dal quale è stata derubata, la biscazziera Belle Duke ne organizza la fuga dal carcere: al posto del suo uomo, però, evade l'italiano Felice Brianza (Adriano Celentano). Pena la vita, costui è allora costretto a tornare in prigione travestito da cappellano, per far evadere Bang. L'impresa, riuscita, conduce i due lestofanti ad associarsi per tentare il più grosso colpo della loro carriera.


Il presidente
Ass. Cult. Terraurunca
Daniele Iadicicco

mercoledì 31 marzo 2010

Proiezione: A 30 miolini di km dalla terra. Il film girato a sperlonga

Giovedi 15 Aprile 2010
"A 30 milioni di Km dalla Terra"
Regia: N. Juran Anno:1957
Con: William Hopper e Joan Taylor Genere: fantascienza
Il film è stato girato a Sperlonga

L'Associazione culturale TerrAurunca, il Comune di Formia, con il patrocinio del Parco naturale dei monti aurunci sono lieti di presentare la rassegna cinematografica dal titolo "La terra del cinema" che si terrà con frequenza settimanale dal 01/04/10 al 13/05/10 a Formia (LT), Archivio comunale via Lavanga 140,
ore 20.45
Ingresso gratuito.


Trama:
Di ritorno dal pianeta Venere un'astronave USA sprofonda nel mar di Sicilia vicino a un paese chiamato Gerra (Sperlonga).
Si salvano il colonnello Calder e un rettile venusiano di aspetto antropomorfo che, trasferito nello zoo di Roma, per effetto dell'atmosfera terrestre assume proporzioni gigantesche ed evade. Affrontato un elefante dello zoo e ridotto in rovina mezza Roma, è abbattuto a cannonate sulla sommità del Colosseo. "Caro è il prezzo che l'uomo è sempre costretto a pagare per amore del progresso".

mercoledì 24 febbraio 2010

La terra del Cinema

L’Associazione culturale TerrAurunca, il Comune di Formia, con il patrocinio del Parco regionale dei monti aurunci sono lieti di presentare la rassegna cinematografica dal titolo “La terra del cinema” che si terrà dal 01/04/10 al 13/05/10 a Formia (LT), con frequenza settimanale presso la sala comunale di Formia "Archivio Comunale".
La rassegna cinematografica, dal titolo “La terra del cinema”, vuole proporre al gentile pubblico una serie di film girati nel comprensorio e perciò strettamente legati con l’identità e il costume di questa terra.

Il Programma (che potrà subire modifiche) prevede la proiezione di 5 film+1 Documentario tra cui:

TITOLO FILM REGISTA ANNO LOCATIONS

Totò terzo uomo - Mario Mattoli 1951 Formia-Minturno
Giorni d'amore - G.De Santis 1954 Fondi
A 30 milioni di km dalla terra - N. Juran 1957 Sperlonga
Bluff - S.Corbucci 1976 Gaeta
Scipione detto anche l'africano - Magni 1971 Itri

Al termine del cineforum verrà proiettato in anteprima il documentario: "(H)olivewood" di Luca Corretti, alla presenza dell’autore.
Alle proiezioni saranno presenti critici e autori cinematografici che introdurranno il pubblico alla visione dei film.

Il presidente
Daniele Iadicicco

Giorni d'amore - Set: Fondi

Giorni d'amore è un film del 1954 diretto dal regista neorealista Giuseppe De Santis e interpretato tra gli altri da Marcello Mastroianni.

Il film è stato girato in parte a Fondi, paese natale del regista in provincia di Latina, ed ha impiegato nel ruolo di attori e comparse molti veri abitanti del luogo. Il pittore Domenico Purificato ha curato per questo film la scenografia, i costumi e lo studio del colore. L'aver affidato ad un artista lo studio del colore fu una novità assoluta per l'industria cinematografica italiana.

Trama

In un paesino della Ciociaria due giovani poveri contadini rimandano continuamente le nozze per motivi economici. Le due famiglie, molto amiche tra loro, dopo aver discusso di un eventuale matrimonio e fatti un po' di conti spingono il ragazzo a rapire la giovane fidanzata con il fine di evitare la cerimonia nuziale. Nella loro trama non hanno tenuto conto della sorte ... ma tutto è bene quello che finisce bene.

Scritto da Libero de Libero, Elio Petri e Gianni Puccini, il film è liberamente ispirato a "Tre soldi di speranza".

Il Corsaro Nero - Set: Sperlonga Formia

Nazione: Italia / Spagna
Anno: 1971
Durata: 103 minuti
Genere: Avventura

Regia: Vincent Thomas (Lorenzo Gicca
Palli)
Soggetto: Lorenzo Gicca Palli
Sceneggiatura: George Martin (Jorge Martinez)
Musiche: Gino Peguri
Prodotto da: Gabriele Silvestri
Girato in: Spagna e Italia

Trama: Capitan Blackie (Terence Hill), pirata britannico, vorrebbe assaltare la nave che porta l'oro dalle colonie spagnole alla madrepatria. Ma non è l'unico, infatti altri pirati hanno lo stesso intento. Quando però si scopre che la nave non contiene oro, ma trasporta la moglie del viceré della colonia, Blakie decide di rapirla per chiedere un forte riscatto. Anche Skull (Bud Spencer) però vorrebbe la donna per avere l'oro, così si allea con i pirati rivali di Blakie...

Cast: Terence Hill (capitan Blackie)
Bud Spencer (Skull)
Silvia Monti (donna Isabella), George Martin (don Pedro di Mendoza), Diana Lorys (Carmen), Monica Randall (Manuela), Sal Borgese (Martin), Pat Basil (Stiller), Fernando Bilbao (Muko), Edmund Purdom (viceré), Alan Collins (Montbar), Carlo Reali (Delussac), Luciano Catenacci (Jay), Paolo Magalotti (don Alonso), Remo Capitani (marinaio nella taverna), Sergio Smacchi (marinaio nella taverna), Osiride Pevarello (marinaio nella taverna), Omero Capanna (pirata), Giuliano Dower, Flavio Caballero, Aldo Cecconi, Gustavo Re.

La ciociara - Set: Itri

La ciociara è un film del 1960 diretto da Vittorio De Sica.

Presentato in concorso al Festival di Cannes 1961, valse alla sua protagonista Sophia Loren il premio per la migliore interpretazione femminile.

Trama

Cesira è una giovane vedova, forte e risoluta, che vive a Roma insieme alla figlia di 13 anni, Rosetta, durante la seconda guerra mondiale.

Per sfuggire ai bombardamenti e alle mille insidie di una città allo sbando, affida il proprio negozio a Giovanni, un vecchio amico del marito, e intraprende un viaggio non semplice per rifugiarsi insieme alla figlia a Vallecorsa in Ciociaria, paese d'origine della famiglia.

Arrivate non senza difficoltà a destinazione, Cesira fa subito la conoscenza di Michele, un giovane intellettuale comunista che ha trovato rifugio anche lui in quei posti. Dopo alcuni attriti iniziali Cesira si innamora di Michele, al quale anche Rosetta si affeziona come se avesse trovato quel padre che non ha mai avuto. Michele però, viene preso da cinque soldati nazisti proprio pochi giorni prima della liberazione e si incammina con loro sui monti senza lasciare più sue tracce.

Quando il peggio sembra passato Cesira decide di far ritorno a Roma, ma proprio questo viaggio verso la serenità risulta fatale. Sulla via verso la città le due, fermatesi in una chiesa diroccata per riposarsi, vengono aggredite e violentate da un gruppo di soldati marocchini.

Rosetta, che era solo una bambina, ne esce profondamente traumatizzata, chiusa in un freddo silenzio. Cesira è colpita da un dolore profondo, turbata più per la figlia che per sé, non sa come poterla aiutare a sciogliere un rancore che sembra dominarla e prevalere su tutto. Alla notizia della tragica morte di Michele, fucilato in montagna dai nazisti come si sospettava, le due donne si abbandonano, insieme, a versare lacrime cariche di dolore, di disperazione, in un pianto più che mai liberatorio, mostrandoci una madre e sua figlia nonostante tutto e inevitabilmente attaccate l'una all'altra.
Dal libro al film

Il film pur restando molto fedele al romanzo di Alberto Moravia, ne smussa alcune parti più aspre e polemiche. Entrambe le opere hanno il grande pregio di trasmettere attraverso il toccante personaggio di Cesira, la ciociara, il dramma dello stupro vissuto nel doppio ruolo di donna e di madre. Il neorealismo italiano, qui rappresentato ai massimi livelli da Vittorio De Sica regista e Cesare Zavattini sceneggiatore, tocca uno dei suoi apici, in un film nel quale lo stupro è anche metafora della guerra. Così come la donna e la bambina pur ritornando alla vita normale, non saranno più le stesse di prima dopo una tale violenza, così l'intero Paese deve ritrovare faticosamente una sua dimensione dopo una lunga e lacerante guerra. Una tragica profezia del destino della società del dopoguerra è mostrata nella donna col seno scoperto, a cui mortole il figlio, non le rimane chi allattare e gira disperata in un paese cercando chi sfamare.

Sophia Loren raccoglie i più grandi premi del mondo con un ruolo drammatico e che poteva sembrare troppo impegnativo per una ragazza di soli 26 anni. E invece, per l'attrice che aveva fatto fortuna con la commedia italiana anni cinquanta e che da poco si era affacciata timidamente ad Hollywood, La ciociara è la definitiva consacrazione a stella del cinema.
Curiosità

* A Sophia Loren era in origine destinato il ruolo di Rosetta, mentre per Cesira era stata convocata Anna Magnani, che preferì rinunciare quando seppe di dover interpretare la parte della madre di Sophia.
* L'Oscar vinto da Sophia Loren fu il primo assegnato ad un'attrice per un ruolo in un film non in lingua inglese.
* Quando in Italia arrivò la notizia dell'Oscar assegnato a Sophia Loren per il film, il cronista Lello Bersani venne inviato alle sei del mattino con una troupe della RAI a casa dell'attrice per intervistarla. L'intervista non fu mandata in onda perché giudicata inopportuna dai funzionari dell'azienda televisiva: l'attrice infatti compariva in vestaglia accanto a Carlo Ponti, che non aveva ancora regolarizzato la sua posizione coniugale secondo la legge italiana. Comunque l'intervista fu mostrata diversi anni dopo essendo tuttora conservata nell'archivio RAI.
* Data la giovanissima età di Eleonora Brown, interprete della piccola Rosetta, regia e troupe non le parlarono di una scena di stupro ma di violenza gratuita a suon di percosse, così come appariva ad un pubblico giovanissimo quando il film fu trasmesso in RAI negli anni Settanta.
* Alcune scene del film sono state girate a Itri.
* Le due donne sono vittime dello stupro in una chiesa abbandonata e incustodita.

Incassi

Incasso accertato per le sale a tutto il 30 giugno 1965 £ 1.549.368.604

I due nemici - Set: Itri

I due nemici è un film del 1961 diretto da Guy Hamilton.

Il film è ambientato nel secondo conflitto mondiale, durante la Campagna dell'Africa Orientale, nel 1941.
Trama [modifica]

Le truppe italiane sono ormai in difficoltà, e sono braccate dall'imponente armata britannica, meglio organizzata e determinata.

Durante un volo di ricognizione finito con un duro schianto, il flemmatico Maggiore Richardson (David Niven), viene catturato dai soldati italiani della squadra del Maggiore Fornari (Amedeo Nazzari).

Durante un agguato teso dagli italiani, il Maggiore Fornari, malauguratamente muore investito da una camionetta inglese impazzita sfuggita al controllo del guidatore. Tocca al Capitano Blasi (Alberto Sordi) prendere il comando della squadra, sempre braccata dagli inglesi di Richardson. Il Capitano Blasi, confidando nelle sue abilità tattiche, chiede a Richardson di dire agli inglesi di non continuare a inseguirli, in cambio della sua libertà. Richardson accetta, ma sarà costretto poco dopo dall'alto comando, a recarsi nuovamente in cerca della sfinita formazione italiana, facente parte di una adunata collettiva all'interno del Forte Degashoa. Il Capitano Blasi arriva nel frattempo al forte, dove non trova però nessuno. Scopre inoltre di essere stato accerchiato dalle truppe inglesi di Richardson, alle quali cerca di giocare un tiro disperato, cercando di fuggire a piedi sulle montagne.

Gli inglesi, dopo aver subìto lo smacco, si mettono all'inseguimento. Dopo vari colpi di sfortuna ed equivoci, i due schieramenti si ritrovano uniti in fuga da un incendio provocato da alcuni indigeni nella boscaglia abissina. Dopo essersi messi in viaggio per il ritorno, gli inglesi e gli italiani (prigionieri di Richardson) attraversano la regione dominata dalle armate di Ras Degeda. Sostano in un villaggio deserto, dove vengono accerchiati dall'astuto Ras. La situazione è affrontata con solidità dalle squadre inglese e italiana, ormai da tempo unite moralmente, le quali si aiutano a vicenda tentando di trovare una soluzione.

Nonostante Blasi e Richardson continuino a punzecchiarsi l'un l'altro, in quel momento di pericolo si rendono conto di essere accomunati dal pensiero di una guerra sbagliata e dalla speranza che finisca al più presto. Si aiutano allora per scampare alla cattura, ma finiscono prigionieri di Ras Degeda insieme ai loro soldati. A tutti vengono tolte le scarpe e tutti sono obbligati a marciare scalzi.

Alla prima strada asfaltata, l'entusiasmo è generale, ma Blasi scopre di trovarsi a breve distanza da Addis Abeba italiana. Gli entusiasmi di colpo si placano e ognuno freddamente prende la sua strada, come se i due schieramenti non si fossero mai incontrati.

Gli inglesi scopriranno poi che Addis Abeba era da qualche giorno caduta in mano alleata. Gli italiani di Blasi verranno così catturati e trasferiti in un campo di prigionia. Mentre verranno condotti al treno per la deportazione, riceveranno l'onore delle armi dai compagni di sventura inglesi.

Scipione detto anche l'africano - Set: Itri

Scipione Detto Anche l'Africano
Cast
Marcello Mastroianni, Silvana Mangano, Vittorio Gassman, Ruggero Mastroianni, Turi Ferro, Woody Strode, Fosco Giachetti, Ben Ekland, Christian Aligny, Enzo Fiermonte
Regia
Luigi Magni
Sceneggiatura
Luigi Magni
Durata
01:48:00
Data di uscita
1970
Genere
Commedia
Distribuito da
INTERFILM, DVD: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2009)

Trama

Publio Cornelio Scipione, detto l'Africano, e suo fratello Lucio, detto l'Asiatico, sono accusati in Senato da Catone il Censore di essersi appropriati di cinquecento talenti, tributo di Antioco, re della Siria. In realtà Catone non è tanto preoccupato di sapere quale fine abbia fatto quel denaro quanto di infliggere un colpo al prestigio dell'Africano per evitare che, in un periodo in cui a Roma scarseggiano i grandi uomini, la personalità del celebre condottiero faccia correre alla Repubblica il rischio di una dittatura. Da uomo profondamente integerrimo - lo è tanto che Emilia, sua moglie, stanca della sua disumana perfezione ha chiesto il divorzio - l'Africano si accende di sdegno all'accusa di Catone e continua a proclamarsi innocente anche quando il Censore, trionfante, esibisce davanti al Senato una ricevuta del versamento fatto da Antioco, firmata Scipione A. Ma si tratta dell'Africano o dell'Asiatico? Durante un incontro con quest'ultimo, Publio Cornelio Scipione scopre che ad appropriarsi dei cinquecento talenti è stato proprio suo fratello per cui, in nome della romana fierezza, lo denuncia a Catone. Rendendosi conto che il nobile gesto dell'Africano può aumentarne ancora pericolosamente il prestigio, Catone trama per impedirglielo. Consapevole che la Repubblica non tollera uomini della sua levatura, Scipione si accusa, davanti al Senato di essere il colpevole e di aver compiuto inesistenti soprusi e ruberie. I senatori che ora lo considerano un comune mortale, lo perdonano ma l'Africano preferisce prendere, subito dopo, la triste via dell'esilio.

Bluff - Set: Gaeta

Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni è un film del 1976, diretto dal regista Sergio Corbucci.

Trama

Francia anni '20. Volendosi vendicare del suo ex amante, Philip Bang (Anthony Quinn), dal quale è stata derubata prima di essere carcerato, la losca biscazziera Belle Duke (Capucine Berger) ne organizza la fuga dal carcere. Venuto a sapere che è in progetto un tentativo di evasione Bang, con un astuto espediente, riesce a farsi imbarcare nel treno che porta ai campi di lavoro forzato della Caienna. Durante il tragitto in treno, con la scusa di dover andare in bagno, Bang tenta di fuggire dal tetto. Al suo posto, però, evade l'italiano Felice Brianza detto " Felix" (Adriano Celentano), che riesce a scappare dal tetto proprio aiutandosi con le braccia incatenate del povero Bang. Saltato dal treno, Felix viene scambiato, dagli uomini di Belle Duke, per Philip Bang. Così gli forniscono vestiti puliti e lo portano nello yacht-bisca del boss per l'incontro. Scoperto l'inganno, Belle Duke costringe Felix, pena la vita, di tornare in carcere a recuperare Bang. Travestito da cappellano Felix riuscirà a far evadere Bang. Venuto a sapere del piano Duke, Bang decide di mettere a segno un grande bluff ai danni della ricca antagonista. Dopo aver messo a segno brillanti bluff ai danni di un negozio di alta moda, un gioielliere e una coppia fortunata in una sala da gioco, i 2 abili lestofanti hanno finalmente il capitale per mettere a segno il grande bluff, che frutterà loro milioni di franchi. Attraverso numerosi bluff e trucchi di ogni genere, e aiutati dalla bellissima Charlotte (Corinne Clery), figlia di Philip Bang, riusciranno a far credere a Belle Duke di aver acquistato un terreno dove, nel sottosuolo, sorge un'antichissima necropoli nibelunga, stracolma di preziosissimi tesori e reperti di ogni tipo di inestimabile valore. Bang riesce quindi a invogliare Duke ad acquistare il terreno in cambio di 100 milioni di franchi. Mentre i 2 sono intenti concludere l'affare, Charlotte recupera alcuni preziosissimi diamanti e rivela a Felix che era questo il vero ed unico obiettivo del bluff. L'italiano non si accontenta dei soli diamanti e inscenando il rapimento di Charlotte convince Duke a farsi consegnare i 100 milioni. Solo dopo che sarà scappato, Bang potrà firmare l'atto di vendita del terreno a favore di Belle Duke. A quel punto Felix si fà credere morto in un'esplosione, escogita il ricupero del compare e si riunisce con Charlotte. Così Bang, Felix e Charlotte (nel frattempo è scoppiato l'amore tra i 2), fuggono a bordo di un aeroplano, sotto gli occhi dell'infuriata Belle Duke.

A 30 milioni di km dalla terra - Set: Sperlonga

A trenta milioni di chilometri dalla Terra (scritto anche A 30 milioni di Km. dalla Terra) è un film di fantascienza del 1957 diretto da Nathan Juran e interpretato da William Hopper e da Joan Taylor.

Il film si avvalse degli effetti speciali di Ray Harryhausen il quale disegnò e animò con la tecnica del passo uno il lucertolone alieno Ymir.
Trama

Di ritorno da un viaggio spaziale sul pianeta Venere, una navicella USA è costretta ad ammarare in Sicilia. Soccorsi da alcuni pescatori locali, gli occupanti dell'astronave si mostrano preoccupati dalla sorte di un oggetto che avevano prelevato durante la missione e che si scoprirà essere un uovo. Da quest'ultimo nascerà una creatura aliena simile ad un grosso lucertolone (paragonabile al Godzilla cinematografico della fine degli anni '90). Capace di crescere molto velocemente grazie all'ossigeno terrestre che ne modifica il metabolismo, Ymir (questo il nome dato all'alieno) fugge una prima volta per poi venire catturato grazie ad una rete elettrificata lanciata da un elicottero. Su Venere, infatti, era stato notato come la corrente elettrica rendesse inermi questi esseri alieni. Le operazioni di cattura sono coordinate dal Colonnello Calder, uno dei sopravvissuti dalla missione sul pianeta Venere. Con una conferenza stampa indetta a Roma, lo Stato Maggiore USA comunica ai giornalisti dei paesi Alleati i dettagli della missione e porta tre di loro ad osservare gli scienziati che studiano la creatura. A causa di un incidente nel laboratorio situato all'interno del Giardino Zoologico di Roma viene interrotta la corrente elettrica (1800 volt) che teneva sedato Ymir. La creatura quindi riesce a liberarsi e, dopo aver lottato con successo per le vie di Roma contro un elefante, imbizzarritosi per il trambusto allo Zoo, fugge in direzione del centro della città seminando il panico fra la popolazione. Dopo essersi inabissato nel Tevere ed essere stato snidato grazie a delle bombe a mano all'altezza di Ponte Sant'Angelo, il mostro viene rincorso dai soldati americani sino al Colosseo, dove viene ucciso.

Totò terzo uomo Set: Formia e Minturno

Totò terzo uomo è un film del 1951, diretto da Mario Mattoli.

Trama

In un piccolo paesino vivono Pietro e Paolo (entrambi interpretati da Totò), 2 fratelli gemelli diversissimi tra loro; Pietro, sindaco del paese, è burbero, preciso, pignolo tutto d'un pezzo e non lascia mai parlare la moglie (Bice Valori); totalmende diverso dal fratello è Paolo, che ama la bella vita, le belle donne, come la moglie dell'oste Oreste (Carlo Campanini) a discapito della moglie. La diatriba tra i due fratelli si riperquote su tutto il paese, perché la costruzione del nuovo carcere, che darà pane e lavoro a tutti, sorgerà su un terreno di proprietà di Paolo e nonostante già ci sia la delibera comunale all'acquisizione del terreno da parte del comune, Pietro si rifiuta di portare avanti la transazione col fratello, bloccando così l'inizio dei lavori, perché tema si possa pensare che faccia favoritismi al fratello. A tentare di approfittare della situazione ci proverà Anacleto (Aroldo Tieri), sarto + bravo ad imbastire truffe che vestiti, che in galera ha conusciuto Totò, 3° fratello gemello segreto di Pietro e Paolo e una volta uscito di galera lo ha istruito per entrare a casa di Pietro, spacciandosi per quest'ultimo e farsi dare i soldi spettanti a Paolo per la vendita del terreno. La messa in scena genera una serie di equivoci, perché Toto, nelle vesti di Pietro, si comporterà in modo totalmente diverso dal burbero sindaco, generando non pochi equivoci, ma uscendone a mani vuote perché i soldi sono stati direttamente consegnati dal messo comunale a casa di Paolo. Per recuperarli Totò entra pure a casa di Paolo, spacciandosi per quest'ultimo creando altri equivoci con la moglie di quest'ultimo, senza però recuperare i soldi per l'arrivo del vero Paolo. Pietro e Paolo convinti rispettivamnte che l'altro sia entrato a casa sua spacciandosi per lui si denunciano al procuratore; così mentre va in scena un processo surreale senza capo ne coda, Totò viene rapito dall'Oste Oreste che credendolo Paolo, vuole farlo fuori per gelosia; Totò riesce a salvarsi grazie all'aiuto dell'ubriacione del paese, l'unico che aveva visto sia Totò che Paolo uscire da casa di quest'ultimo, ma non era stato creduto perché sempre ubriaco. Intando in tribunale tra la confusione generale qualcuno inizia a sospettare che possa esistere un 3° fratello col giudice pronto a mangiarsi il suo sigaro se saltasse fuori, Pietro a regalargli il suo capanno da pesca e Paolo il suo fucile e i suoi cani da caccia; proprio in quel monento Totò raggiunge il tribunale rivelando la verità.